Lillo, la lepre che sfidava i canguri

In un bellissimo bosco, con alberi enormi e dalle folte fronde, vivevano due fratelli, due lepri, di nome Lillo e Lallo. Come spesso accade, i due fratelli erano molto diversi tra di loro. Lillo, un tipo sportivo, era sempre molto concentrato sul suo fisico: amava lo sport e praticava soprattutto il salto in alto e il salto in lungo. Lallo invece si concentrava molto sui libri e passava intere giornate a leggere e imparare cose nuove.

Un giorno Lallo, un po’ stanco di vedere Lillo sempre così concentrato su se stesso e sui suoi progressi nel salto, gli fece presente che, in realtà, nel mondo c’erano animali che riuscivano a saltare molto più in alto e lontano di lui. Lillo, incuriosito dall’affermazione del fratello, volle saperne di più. “Beh, per esempio, ci sono i canguri australiani che possono saltare fino a tre metri di distanza”. Lillo rimase incredulo. Tre metri di distanza sono tanti e per lui sembrava piuttosto incredibile.

“Vorrei proprio incontrarli, questi campioni di salto! Gli farei vedere io cosa sa fare Lillo la lepre”. E aggiunse: “Anzi, ora vado a cercarli per vedere cosa sanno davvero fare. Voglio sfidare il campione di salto dei canguri e lo voglio battere”. A questo punto Lallo, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, gli spiegò che l’Australia era molto lontana. Gli mostrò la carta geografica del mondo: “Vedi – disse a Lillo – noi siamo qui, mentre l’Australia è questa”. Lillo sembrava ancora non capire.

“Per arrivarci bisogna attraversare questa distesa d’acqua e fare tutta questa strada”, continuò Lallo, mostrando il percorso che si sarebbe dovuto fare per raggiungere la terra dei canguri. “Bisognerebbe saper volare, oppure prendere un aereo e viaggiare per molte moltissime ore per raggiungere questo luogo così lontano”.
Da quel giorno Lillo fu ossessionato dall’idea di incontrare questi famosi saltatori, i canguri. I suoi allenamenti si erano intensificati: voleva essere pronto a battere i canguri, se mai avesse avuto l’opportunità di incontrarne almeno uno. Il suo desiderio più grande ormai era quello di volare in Australia e incontrare questi grandi campioni di salto. Lallo, che voleva molto bene al fratello e avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vederlo felice, riunì amici e parenti in gran segreto, per vedere se tutti insieme riuscissero a trovare un modo per esaudire questo grande desiderio di Lillo.

Fu il padre di Lillo e Lallo, Franco, ad avere l’idea giusta per risolvere la situazione: “Potremmo regalare un finto viaggio al nostro Lillo”. I presenti non capivano. “Vi spiego meglio. Non sarà facile concretizzare la mia idea, ma con la collaborazione di tutti sicuramente ce la faremo. Innanzitutto, costruiremo un aereo con tutto ciò che potremo recuperare dal bosco. Pino Porcospino, tu disegnerai il progetto, formerai una squadra di validi falegnami e seguirai i lavori di realizzazione. Ovviamente non potrà volare, ma in questo caso sarà l’apparenza a contare”. “Va benissimo, ho già in mente come fare”, disse Pino, che era sempre molto arguto. “Ricordati che i finestrini dovranno potersi chiudere per non lasciar vedere fuori durante il finto viaggio”, aggiunse Franco. Ma Pino sapeva il fatto suo e sicuramente avrebbe trovato una soluzione anche per questo. “Gli altri dovranno invece occuparsi di realizzare dei costumi da canguro”, aggiunse Franco, mostrando un’immagine di questi animali a loro sconosciuti. “Per questo posso aiutarvi io – prese la parola Rosa, la mamma di Lillo e Lallo -. Impasteremo foglie e resina per modellare teste e code. Vedrete, sarà divertente”.

Si trattava di un’operazione non facile da realizzare, ma così avrebbero aiutato Lillo a realizzare il suo sogno di incontrare un canguro. Tutti i presenti, quindi, si misero subito all’opera per la realizzazione del piano. C’era chi raccoglieva legno e foglie per costruire il finto aereo e chi si occupava del materiale per realizzare i costumi, tutto in gran segreto. Ognuno faceva la sua parte di lavoro, ma chi avrebbe interpretato la parte del canguro campione di salto, pronto a sfidare Lillo? Ci voleva un animale molto più grande di puzzole, lepri e scoiattoli… Nel bosco c’erano veramente tanti animali, ma nessuno era abbastanza grande da interpretare il ruolo del più grande canguro esistente in Australia. Fu di nuovo Franco a proporre la soluzione: avrebbero potuto chiedere all’orso Bruno, grande e grosso ma amico di tutti gli abitanti del bosco. Rosa trovò che questa fosse davvero una buona idea e decise di andare lei stessa nel folto del bosco per spiegare a Bruno il piano. Sarebbe anche stata l’occasione per andare a salutare la moglie di Bruno, la sua cara amica Cesira. Rosa, arrivata alla tana dei due orsi, spiegò il piano, ma Bruno non era molto convinto: “Io non so saltare, al massimo so arrampicarmi sugli alberi”, protestò. “Sì, però tu sei grande e grosso e saprai interpretare benissimo la parte del canguro”, rispose Rosa. Bruno era ancora titubante: “Caro, coraggio. Ti faremo un travestimento su misura perfetto e, se non saprai saltare, sarà ancora meglio, perché per Lillo sarà più facile batterti. Penserà davvero di essere l’animale migliore al mondo nel salto”, aggiunse Cesira. Alla fine, Bruno si fece convincere.

Dopo qualche giorno, finalmente era tutto pronto. L’aereo era stato messo ai margini del bosco, verso un’ampia radura, che sarebbe poi servita come terreno di gara tra Lillo e il finto canguro.

Lallo andò a chiamare Lillo, che, come al solito, si stava allenando. “Lillo, vieni con me, ti abbiamo tutti preparato una grande sorpresa”. Lillo seguì Lallo incuriosito. Arrivarono dove era stato sistemato l’aereo. Lillo non poteva credere ai suoi occhi nel vedere quell’aereo fatto di foglie e di rami. Ma come avrebbe fatto a funzionare? “Abbiamo pensato a tutto noi”, disse Lallo. “Ora non ci resta che partire e volare verso l’Australia per sfidare il canguro campione di salti”. “Se lo dici tu…”, disse Lillo un po’ perplesso. Nel frattempo, il padre si era improvvisato pilota e si era messo alla guida di questo strano mezzo di trasporto. Lillo aveva capito che c’era qualcosa di strano, ma era curioso di vedere cosa avessero organizzato tutti insieme per lui. Quindi i due fratelli salirono sull’aereo e il papà-pilota avvisò di mettersi le cinture di sicurezza. Si sentirono dall’esterno grandi rumori che dovevano simulare il motore dell’aereo. Ma chi aveva mai visto un aereo da così vicino, tanto da conoscerne il rumore del motore? Tutti gli animali del bosco si erano messi a battere dei legni e dei sassi insieme, sperando che più o meno potesse sembrare al rombo di un aereo in fase di decollo. “Chiudi le tende Lillo”, disse Lallo al fratello che voleva guardare fuori. Lillo, che aveva deciso di stare al gioco, ubbidì. Dopo poco il pilota annunciò l’atterraggio. “Caspita, che volo veloce – disse Lillo -, ma non avevi detto che ci sarebbero volute molte ore per raggiungere l’Australia?” “Evidentemente mi sbagliavo”, disse Lallo in modo un po’ frettoloso, lanciando un’occhiataccia al padre che aveva fatto tutto un po’ troppo velocemente. Le tre lepri uscirono dall’aereo.

Nel frattempo, gli animali del bosco avevano indossato i costumi da canguro e messo qualche cespuglio qua e là per camuffare un po’ il paesaggio. Lillo era davvero divertito: i suoi amici e la sua famiglia avevano davvero pensato a tutto! Un canguro gigante gli andò incontro: “Ho saputo che stava arrivando una lepre famosa per i suoi incredibili salti e sono venuto a sfidarla. Io sono il canguro campione nazionale di salto in alto e in lungo. Accetti la sfida?”

A Lillo veniva da ridere vedendo l’orso Bruno atteggiarsi a canguro, ma apprezzava tantissimo lo sforzo dei suoi cari: “Accetto la sfida”, disse. Si recarono tutti nella radura e la sfida ebbe inizio. Ovviamente Lillo riuscì a battere Bruno sia nel salto in alto, sia nel salto in lungo. Per quanto Bruno si sforzasse, Lillo era di gran lunga più abile di lui. Infine, Bruno disse: “Mi hai battuto. Sei molto più bravo di me. Ecco a te il trofeo di campione mondiale di salto”. E gli porse una statuetta in legno che aveva intagliato lui stesso con i suoi lunghi artigli da orso. Tutti i canguri lo applaudirono. “Ora ci conviene ritornare a casa”, disse il padre. Lillo e Lallo annuirono e salirono nuovamente in quello strano mezzo di trasporto. Tutti i presenti simularono di nuovo il rumore dell’aereo che stava decollando, di nuovo vennero chiuse le tendine e di nuovo, poco dopo, il pilota disse che stavano atterrando.
Nel frattempo, gli abitanti del bosco avevano fatto sparire tutti i costumi e rimosso i cespugli posticci che erano stati messi per fingere che Lillo fosse davvero in Australia. Ci fu un vero e proprio comitato di accoglienza al suo finto atterraggio. “Allora Lillo, raccontaci tutto. Com’è andata?”, chiedevano gli amici. “È andata molto bene. Ho battuto il canguro campione e ho vinto questo trofeo. Finalmente posso dire di essere campione mondiale di salto” rispose Lillo orgoglioso. “Lillo, siamo così fieri di te”, intervenne la mamma, abbracciandolo.

Lillo, che fin dall’inizio aveva capito che si trattava di una messinscena, era però davvero felice e commosso per il fatto che gli animali del bosco si fossero dati un gran daffare pur di vederlo felice. Gli volevano davvero bene e lui ne voleva a loro. Da quel giorno, Lillo smise di pensare solo a se stesso e alla sua forma fisica, e volle fare qualcosa anche per gli altri. Poiché lo sport era il suo interesse principale, aprì una palestra e divenne insegnate di ginnastica sia per i piccoli leprotti, sia per gli adulti che volevano mantenersi in forma. Era il suo modo per prendersi cura degli altri e per dirgli grazie per ciò che avevano fatto per lui. E portò sempre nel suo cuore il suo meraviglioso viaggio in Australia.

Vuoi sapere qualcosa in più anche sui canguri?
Il canguro è un marsupiale, ovvero ha una sorta di tasca sull’addome. Per quel che riguarda i salti, in caso di pericolo può saltare fino a tre metri di altezza e nove metri di lunghezza. Il canguro fa parte dei macropodi, che è la parola greca per dire “grandi piedi”. Infatti, i canguri hanno piedi molto grandi e una coda possente, per muoversi velocemente senza perdere l’equilibrio
Come abbiamo detto, Lillo diventò insegnate di ginnastica. Vuoi sapere qualcosa di Lallo invece?
Seguendo l’esempio del fratello, anche Lallo decise di dedicarsi all’insegnamento. Dopo il finto viaggio in Australia, aveva capito che ciò che imparava dai libri sarebbe stato bello trasmetterlo anche agli altri, come aveva fatto con suo fratello. Aprì quindi una scuola, nella quale insegnavano anche sua mamma, che organizzava laboratori artistici, e il papà, che lo aiutava nell’insegnamento delle varie materie.